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Palazzo del Ghiaccio in Corso Tazzoli

Palazzo del Ghiaccio in Corso Tazzoli

Torino (TO) Torna alle referenze

Il progetto rifugge i facili schematismi funzionali o gli esibizionismi tecnologici per ricercare un dialogo con il quartiere e la città.
Il palazzo del ghiaccio si pone come un edificio flessibile, in grado di contenere e rappresentare degnamente le attività sportive, collegate al pattinaggio, e costituisce uno dei poli qualificanti il riscatto ambientale del quartiere. Si è cercato di configurare l’edificio come un "Teatro del ghiaccio", in grado di integrare le prestazioni funzionali di un moderno palaghiaccio, con elementi architettonici legati alla memoria collettiva della città di Torino.
Richiamandosi nella forma e nel materiale a luoghi che l’immaginario collettivo assume a simbolo urbano quali il Teatro Regio o il Palazzo Carignano, il grande muro curvo, ben visibile dall’esterno attraverso la facciata vetrata, propone un’immagine architettonica in antitesi alle architetture industriali prospicienti, caratterizzate da banali scatole in calcestruzzo faccia a vista. Con De Ferrari Architetti, Studio Lee All’interno, il muro in mattoni, separa fisicamente e visivamente lo spazio foyer della galleria dal grande invaso delle gradinate e della pista ghiacciata.
Importante funzione statica viene poi svolta dai due portali alti sino a quota +14.90 posti sui lati “corti” del palaghiaccio che hanno la funzione di dare rigidezza all’insieme garantendo l’adeguata controventatura della struttura di copertura.In tal senso si prevedono comunque quattro file di controventatura attraverso il posizionamento di tondini metallici Ø30.
La parte più delicata della progettazione è rappresentata dalla realizzazione degli sbalzi (max.5,20m.)  che danno sul campo da gioco,per i quali si è optato per uno schema di telai paralleli che sostengono i solai di chiusura.Per il dimensionamento di tali strutture portanti si è tenuto un occhio di riguardo all’aspetto deformativo onde evitare l’effetto “trampolino”,garantendo una freccia massima di ca. L/650.
Il calcolo strutturale dei telai principali dell’edificio è stato basato sull’ipotesi di prevalenza degli sforzi verticali rispetto a quelli orizzontali (poi verificata) e sulla constatazione che si tratta di struttura a nodi fissi (vedi cap.20) e che quindi lo stato tensionale sia poco influenzato dallo spostamento dei nodi. Questa ipotesi viene anche avvalorata dal fatto che l’effetto del vento è trascurabile, vista l’altezza modesta e la grande dimensione in pianta. Per questo motivo la valutazione delle sollecitazioni nelle travature viene eseguita attraverso lo studio di telai parziali con incastri alla base ed in sommità dei pilastri, nell’accortezza comunque di andarne a verificare la correttezza quantitativa e qualitativa con il modello a telaio completo utilizzato nell’analisi dei pilastri.
Da tale confronto si riscontra una sostanziale corrispondenza dei dati, emergendo una lieve divergenza che rientra comunque nella fascia di incertezza che comunque non è possibile rimuovere pur utilizzando metodologie di calcolo sempre più raffinate.
Come già considerato l’edificio presenta una superficie in pianta molto estesa, e proprio per questo motivo si è ritenuto opportuno ricorrere al posizionamento di un giunto centrale in modo da dividere in 2 parti di circa 47,5 m. la struttura, oltre che alla sistemazione di un giunto di separazione sull’asse tra 2 parti di struttura aventi rigidezze assai differenti.
Per la copertura si è deciso di utilizzare una serie di travi reticolari in legno lamellare di 1.categoria con luci variabili tra i 47 e i 48 m. , ed una altezza di 4,85 m. in mezzeria.
Queste travate verranno poi appoggiate alla struttura in c.a. attraverso appoggi elastomerici in grado di garantire lo scorrimento, previsto di 0,9 cm per lato.
E' stata, inoltre, predisposta una adeguata controfreccia per garantire l’assorbimento dei carichi ed un gradevole effetto estetico dal basso, stimata in 20 cm.
Tra le reticolari si sono posizionati arcarecci (nella zona alta) per la posa dei pannelli di copertura e per esercitare una funzione stabilizzante del corrente superiore compresso delle reticolari e cassettoni (parte bassa) per posa griglia di camminamento.
Si considera infine che la zona di progetto non rientra in categoria sismica (Legge 25/11/62), e che tutte le parti sono state studiate per garantire una resistenza al fuoco REI 60, attraverso l’applicazione delle norme UNI 9502 (per parti in c.a.) e UNI 9504 (elementi in legno).



Dettagli Progetto

Titolo

Palazzo del Ghiaccio in Corso Tazzoli

Cliente

Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici invernali “Torino 2006”

Città

Torino (TO)

Dettagli tecnici

La struttura in oggetto è ubicata in Corso Tazzoli a Torino ad un’ altezza di circa 260 metri s.l.m. e si compone di un palaghiaccio di tre piani fuoriterra ed un piano interrato, oltre che di un sottopasso carrabile per il collegamento ad un parcheggio posto oltre Via Sanremo. Per la risoluzione statica del palazzetto si è cercato di adottare le soluzioni che meglio si sposavano con le esigenze architettoniche, ed in particolare con l’esigenza di massima “pulizia” sul lato vetrato di Corso Tazzoli . La struttura si compone di quattro solai e presenta uno scheletro portante in c.a. realizzato con travi e pilastri ,direttamente ancorati in fondazione o poggiati sui setti murari dell’interrato ovviamente progettati per il contenimento delle spinte del terreno. L’assorbimento degli sforzi orizzontali è affidato alla fitta pilastratura dell’edificio, tenendo presente che agli angoli della struttura sono presenti 3 vani ascensore ed 1 vano tecnico in c.a. che contribuiscono a dare rigidezza al tutto. Proprio in virtù della funzione attribuita ai piedritti la loro analisi viene condotta attraverso uno studio a telaio completo su tutti i 4 lati dell’edificio.

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