Pubblichiamo l'intervista a CASAEVERONA
Spesso
si parla di impianto
fotovoltaico,
di energie rinnovabili e di risparmio
sui consumi:
argomenti cari a tutti noi, e soprattutto ai nostri portafogli.
Trovare fonti di energia alternative e metodi per riscaldare e
alimentare le nostre case in maniera efficiente ed economica è
infatti nell’interesse di tutti.
Tuttavia, quando si passa dalla
teoria alla pratica, è difficile prendere una decisione accorta,
specialmente quando non si hanno competenze specifiche: capita così
di scoraggiarsi di fronte a dettagli tecnici, numeri e a un’offerta
non sempre facile da comprendere. E così, perdiamo la possibilità
di dotarci di un impianto
utile e vantaggioso come il fotovoltaico.
Ci
siamo attivati e siamo andati a chiedere maggiori informazioni a
Verona
Consulting,
uno degli studi di consulenza tecnica e ingegneria per l’energia
migliori del territorio.
Verona Consulting è attiva da anni nel
settore energetico e nella produzione da fonti rinnovabili, e ha
all’attivo grossi progetti in tutto il Nord Italia.
Ne parliamo
con Mario
Grasso,
ingegnere e titolare di Verona Consulting
D:
Buongiorno Mario, partiamo dalla domanda che probabilmente ti verrà
rivolta più spesso: Quali sono i costi reali di un fotovoltaico, e
quali i costi di manutenzione?
R:
Il
costo del fotovoltaico è,
ovviamente, legato
alla potenza installata,
dal sito di installazione e dalla qualità dell'impianto. In genere i
tagli più richiesti sono i 3/4/6 kWp (monofase) mentre sul
commerciale vanno i 10/20 kWp. La sigla kWp sta per KilowattPicco,
ovvero la potenza teorica massima producibile da un generatore
elettrico. Ecco il primo punto da chiarire: non bisogna confondere la
potenza
installata con
la potenza
disponibile.
Il contatore ENEL di casa fornisce un 3 kWp di potenza (3,3 poi
salta) mentre per il fotovoltaico la potenza serve solo per indicare
la potenza massima raggiungibile. Più il fotovoltaico è potente più
produrrà kWh.
Quindi un appartamento che consuma tanto potrà
avere bisogno di un 4 kWp fotovoltaico, mentre una villetta che
consuma poco potrebbe avere bisogno di un 3 kWp. Per fare la scelta
migliore è importante definire i consumi necessari, e decidere in
base a questi ultimi.
D:
Quanta energia produce un impianto a Verona?
R:
A
Verona 1 kWp fotovoltaico a SUD produce circa 1200/1350 kWh anno.
Da
cosa dipende?
I pannelli sono tutti al silicio, monocristallino
(qualità) e policristallino (seconda scelta). Lo stesso impianto da
3kWp produce e costa in base alla qualità e al numero di pannelli.
Il prezzo varia di conseguenza e diminuiscono all’aumentare della
potenza installata. Facciamo degli esempi:
Un’impianto
policristallino 3 kWp da 12 moduli fotovoltaici, del costo di 6600
Euro, produce all’incirca 3600kWh all’anno ( prodotto italiano o
cinese, 25 anni di garanzia solo sulla produzione).
Un impianto
monocristallino da 11 moduli fotovoltaici, del costo di 7000 euro
produce 3800 kWh ( prodotto tedesco, 25 anni di garanzia solo sulla
produzione).
Infine un impianto SunPower da 9 moduli produce 4050
kWh al costo di 7700 Euro ( prodotto americano, 25 anni di garanzia
sulla produzione e sul prodotto).
Com’è possibile vedere,
all’aumentare della qualità si riesce a produrre più energia con
meno moduli e con costi relativamente più alti: per questo è
importante rivolgersi a dei professionisti che possano consigliare la
soluzione più adeguata alle proprie esigenze.
Gli impianti
fotovoltaici, infine, non richiedono alcun tipo di manutenzione
particolare, eccezion fatta per la pulizia dei pannelli.
D:
Conviene a tutti installare un impianto fotovoltaico?
R:
Conviene a chi consuma elettricità.
In linea di principio, una bolletta di 100 Euro bimestrali potrebbe
essere il limite minimo al di sotto della quale non si riesce ad
ammortare la spesa in tempi utili.
D:
Il fotovoltaico è efficace anche in zone così a nord come il
Veneto?
R:
Basti
pensare agli impianti realizzati in Germania e in Danimarca, paesi
che hanno in programma di passare completamente alle energie
rinnovabili entro il 2050. In Danimarca hanno compreso che una
risorsa illimitata come l’energia solare, che permette di produrre
energia per 25/30 anni, con una decadenza garantita inferiore al 0,6%
annuo, va sfruttata. Come in molti altri campi, il
tempo di rientro è commisurato al consumo che se ne fa.
Per un medio consumo, nelle nostre zone, è
di 6 anni.
Se si è forti
consumatori, anche in 4 anni.
D:
Come posso risparmiare usando gli incentivi fiscali?
R:
Il
governo e le politiche europee negli ultimi anni hanno
offerto diversi incentivi per agevolare il passaggio a forme di
energia sostenibili come
il fotovoltaico e per tutti i lavori che concorrono a migliorare
l’efficienza energetica e quindi combattere i consumi. La stessa
introduzione della Classe
Energetica (il
certificato energetico APE) introdotto nel 2009, è un chiaro segno
dell’impegno rivolto a sostegno dell’ambiente. Al momento la
detrazione fiscale è 50% sull'intera spesa (iva
compresa) in 10 anni (quindi il 5% di detrazione all'anno per 10
anni)
D:
Il fotovoltaico è solo un modo per risparmiare o esistono altri
motivi per cui è opportuno avere un impianto di questo genere?
R:
Alla
maggiore potenza disponibile in casa (infatti la corrente prodotta
dal fotovoltaico si somma con la potenza disponibile al contatore
Enel: si ha quindi la possibilità di accendere più elettrodomestici
contemporaneamente) si aggiunge anche la valorizzazione
del proprio immobile,
che acquisisce maggior valore soprattutto se soggetto a un progetto
di efficientazione energetica. Non ultimo, infine, il rispetto
per l’ambiente:
l’utilizzo dell’energia solare è pulito,
libero da emissioni nocive e completamente rinnovabile.
D:
Uno dei maggiori timori, quando si valuta l’installazione di un
impianto fotovoltaico, è di non riuscire ad ammortizzare la spesa, o
di ammortizzarla solo quando l’impianto è ormai obsoleto e quindi
di avere un vantaggio economico relativo. È vero?
R:
Il
problema si poneva forse una volta. Considerando l’efficienza
energetica dei nuovi impianti, il costo ridotto e gli aumenti dei
prezzi della corrente, abbiamo calcolato che un
impianto casalingo si ripaga in sei anni.
Gli impianti di ultima generazione sono garanti fino a 25 anni, e la
perdita di efficienza è di poco più del 12% per un impianto a fine
vita, pertanto no, direi che il fotovoltaico è
una scelta piuttosto vantaggiosa e
ammortizzabile in tempi relativamente brevi.
D:
Che fine fa la corrente che non utilizzo?
R:
La
corrente che non viene autoconsumata viene immessa in rete; Enel si
comporta come una gigantesca batteria, e fine anno l’energia in
eccesso viene conguagliata e retribuita. In ogni caso conviene
consumare la propria corrente, perché la retribuzione è bassa. Ecco
perché è fondamentale rivolgersi a dei professionisti che
progettino un impianto
fotovoltaico commisurato alle proprie esigenze e
che non sia sovradimensionato.
D:
Esistono altri mezzi per migliorare l’efficienza energetica di un
edificio, in alternativa o in sostituzione di un impianto
fotovoltaico?
R:
L’efficienza
energetica di un edificio dipende da molti fattori, molti dei quali
possono essere migliorati attraverso interventi specifici.
L’isolamento termico esterno e la sostituzione degli infissi sono i
più conosciuti, ma un’analisi più accurata che permetta di
ridurre i ponti termici, ovvero delle zone della casa che sono più
fredde a causa della conformazione strutturale della stanza (ad
esempio gli angoli). Altri metodi per riscaldare o raffreddare la
casa in maniera ottimale e con riduzione del consumo di combustibili
fossili sono rappresentati dalle pompe di calore ACS e dagli impianti
geotermici.
Quanto all’elettricità, l’età dell’impianto e
il tipo di illuminazione usata (incandescenza, led o fluorescenza)
influiscono molto sui consumi, così come l’utilizzo di
elettrodomestici obsoleti e non efficienti.
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